La definizione di Functional foods è stata introdotta in Giappone nel 1988 per indicare alimenti che – oltre alle comuni proprietà nutrizionali -svolgono azione benefica e/o protettiva su una o più funzioni dell’organismo. Gli alimenti funzionali si distinguono generalmente tra quelli che migliorano una specifica funzione fisiologica e quelli che riducono il rischio di una malattia aumentando le difese del nostro organismo.
In uno studio pubblicato nel 1999 sul British Journal of Nutrition, un team di ricercatori puntualizza che “un alimento può essere considerato funzionale, se è sufficientemente dimostrata la sua influenza benefica su una o più funzioni del corpo, oltre ad effetti nutrizionali adeguati, tanto da risultare rilevante per uno stato di benessere e di salute o per la riduzione del rischio di una malattia. Gli effetti benefici potrebbero consistere sia nel mantenimento che nella promozione di uno stato di benessere o salute e/o in una riduzione del rischio di un processo patologico o di una malattia”.
In altre parole, un qualsiasi cibo che possa avere benefici per la salute oltre la nutrizione di base. Quindi, come ribadito dalle indicazioni della Comunità Europea, che abbia dimostrato – in seguito a sperimentazione scientifica – di esercitare benefici su una o più funzioni dell’organismo. La Commissione sulla Scienza degli Alimenti Funzionali in Europa (FUFOSE) ed il Consiglio europeo sull’informazione alimentare (EUFIC: European Food Information Council) hanno stabilito che: “Un alimento può essere considerato funzionale se dimostra effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell’organismo, al di là degli effetti nutrizionali normali, in modo da migliorare lo stato di salute e di benessere e/o ridurre il rischio di malattia. Un alimento funzionale deve restare comunque un alimento e la sua efficacia deve essere dimostrabile nelle quantità in cui viene normalmente consumato nella dieta. Gli alimenti funzionali sono quindi alimenti e non sono pillole o pastiglie o integratori ma fanno normalmente parte della dieta ed esplicano gli effetti positivi attraverso un normale consumo.” Inoltre, gli alimenti funzionali devono rivelarsi efficaci nel contesto del regime alimentare di tutti i giorni.
Gli alimenti funzionali comprendono anche la categoria dei cosiddetti “alimenti funzionali arricchiti”: alimenti simili in tutto agli alimenti comuni, che sono stati arricchiti nelle loro componenti grazie ad una maggior concentrazione di una o più sostanze. Queste sostanze devono essere già naturalmente presenti negli stessi alimenti ed essere in grado – grazie all’arricchimento – di conferire loro particolari benefici in relazione al nostro organismo come i latticini arricchiti di omega-3 o il cioccolato con olio dalle olive.
Alimenti funzionali: pomodori, aglio, latte, salmone, noci, mandorle, nocciole, frutta secca, yogurt, legumi e broccoli e gran parte dei vegetali.