UNA ROUTINE CHE FUNZIONA DA 8000 ANNI

È del 2018 un articolo a firma di Daniel Dawson apparso su OliveOilTimes che retrodata l’olio di oliva nell’Età del Bronzo anche in Sicilia.
Il Professore Davide Tanasi della Università della Florida Del Sud ha compiuto analisi cromatografica e spettrometrica per accertare la natura dei residui contenuti in un’anfora scoperta nel 1990 dal Professor Giuseppe Voza, si tratta di acido oleico e acido linoelico che sono segnature dell’olio di oliva.

È una prova della ubiquità dell’olio di oliva nel mondo antico, nell’intero “Sesto Continente Mediterraneo” esso non era un prodotto gastronomico ma un fluido essenziale per la vita umana;  la traccia più antica risale a 8000 anni a Ein Zippori (LINK).
Fra le piante di olivo millenarie ricordiamo l’albero di Al Badawi  in Israele (4000 – 5000 anni) e in Creta l’albero Vouves (3000 anni).

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SEGNALIAMO L’ARTICOLO PRESENTE SU “OLIVE OIL TIMES” CHE RACCONTA L’ESPERIENZA DEL FRANTOIO TUSCUS

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